
La ristorazione del meno rimani seduto meno paghi
In questi difficili tempi in cui le conseguenze economiche del Covid-19 sono sotto gli occhi di tutti, gli imprenditori nel campo della ristorazione devono ingegnarsi per trovare le formule più vantaggiose e rientrare dei costi.
Dopo il loockdown e la necessità di distanziamento sociale , sono stati dimezzati i posti a sedere e questo ha avuto un impatto negativo sui profitti.
Nasce così a Bologna un’idea innovativa senza precedenti, il ristorante a tempo.
Cosa vuol dire esattamente? I titolari Dell’Osteria Vâgh iñ ufézzí, intervistati da Bologna Today, hanno spiegato come hanno sviluppato la loro idea.
L’intuizione è arrivata a causa delle dimensioni ridotte del locale che con le misure di contenimento del virus hanno costretto i ristoratori a ridurre ulteriormente gli spazi.
Prendendo spunto da un altro locale bolognese, dove più tempo sostavi nel locale più mangiavi, hanno creato una realtà dove meno rimani seduto meno paghi.
Tutti i piatti serviti richiamano alla tradizione e sono tutti espressi per cui il tempo minimo di permanenza è un’ora per poter permettere la preparazione dei cibi.
Come funziona nello specifico? Si prenota e si dichiara già quanto tempo si vuole restare nel ristorante. Nell’arco di quel tempo si può consumare, si può fare il bis, prendere più dolci o qualsiasi cosa si voglia, vino escluso.
Qual è il costo? Un’ora costa 18 euro a persona e 2 ore invece 26 euro a persona, salvo ovviamente inserimento di pietanze particolari come il tartufo che è molto utilizzato, in quel caso i prezzi si alzano maggiormente dato i costi della materia prima.
L’idea nasce principalmente dall’esigenza di far girare i tavoli il più possibile e chissà che non venga adottata anche da altri locali.
In un paese dove la socialità a tavola è una prerogativa importante chissà se questo nuovo metodo di ristorazione alla “speed date” venga apprezzato!