Europa contro Chiesa Cattolica: non paga le tasse

Europa contro Chiesa Cattolica: non paga le tasse

La scuola Maria Montessori di Roma ha vinto il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, e quindi annullato, la decisione della Commissione europea che sanciva “l’impossibilità di recupero” da parte della Stato Italiano dell’ Ici non versato dagli enti non commerciali dal 2006 al 2011.
Dopo che i governi Berlusconi e Prodi avevano esentato al pagamento della tassa, enti assistenziali, sportivi, culturali e religiosi, le titolare della scuola hanno intrapreso dal 2006 una dura battaglia a sostegno del Partito Radicale.

Una battaglia soprattutto contro la Chiesa cattolica, che venne messa in discussione dallo stesso Papa Francesco nel 2015 quando spiegò “che se un convento religioso lavora come un albergo è giusto che paghi le tasse”.

La Commissione europea nel 2012 decise di non chiedere allo Stato Italiano di procedere con il recupero delle tasse non versate in quanto troppo difficile stabilirne l’ammontare.

Non si sono però fermati i radicali Turco e Pontesilli che, insieme a Marco Pannella, diedero inizio a “una battaglia di diritto” arrivata fino ai giudici del Lussemburgo.

Le richieste dell’avvocato della Corte di Giustizia Ue, Melchior Wathelet sono state totalmente accolte.

Le “difficoltà interne” all’Italia, si legge nella sentenza, “esclusivamente ad essa imputabili”, non bastano a giustificare la decisione di non recupero e la Commissione europea “avrebbe dovuto esaminare nel dettaglio l’esistenza di modalità alternative volte a consentire il recupero, anche soltanto parziale, delle somme”.

Si parla di circa 5 miliardi di euro che dovranno essere restituiti solo dopo che la Commissione, insieme allo Stato Italiano, deciderà le modalità di recupero delle imposte che nel 2012 vennero quantificate in 500-600 milioni di euro l’anno.

Dopo la sentenza di oggi, il Partito Radicale non ha intenzione di fermarsi: “Faremo un altro ricorso per il recupero dell’Ici dal 1992”.

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