Facebook e le fake news

Facebook e le fake news

Facebook e le fake news

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Tutto iniziò quando Facebook, il colossal dei social network mondiale e il suo creatore Mark Zuckerberg, furono accusati di aver influenzato le ultime elezioni americane facendo propaganda pro-Trump.
Facebook, che in America è fonte primaria di informazione per la maggior parte della popolazione, avrebbe messo in circolo notizie e video che in seguito si sono rivelati falsi, invece di diffondere le reali notizie più accreditate avvantaggiando così il candidato repubblicano.
Ad inizio anno fu licenziato in tronco tutto il gruppo di persone che si occupava della sessione “trending stories”, e fu sostituito da un algoritmo che non riesce differenziare le bufale, che poi tra l’altro risultano essere le notizie più lette e seguite.
La storia delle “fake news” fa molto clamore in quest’ultimo periodo, e l’allarme è stato lanciato proprio dal noto social network, che per la prima volta ammette i tentativi di propaganda e di manipolazione dell’informazione, apparentemente orchestrati dagli stessi governi o da soggetti organizzati.
Durante le elezioni Usa sono stati creati moltissimi account falsi al fine di diffondere informazioni rubate da e-mail, anche se poi si è rivelata una situazione molto ristretta.
Anche se inizialmente Zuckerberg affermò che l’idea delle false notizie in campagna elettorale era folle, la piattaforma ha già intrapreso delle azioni per delimitare i danni, e non solo in Usa. In Francia, dove ora sono in corso le presidenziali, il team di Facebook ha bloccato ed eliminato più di 30 mila account.
La notizia arriva in concomitanza con la pubblicazione, da parte di Facebook, del consueto rapporto globale sulle richieste di dati da parte dei governi, che nella seconda metà del 2016 sono aumentate del 9%.

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