Il gusto amaro del cioccolato e il suo oscuro segreto, l’illegalità
Nonostante la dolcezza a cui siamo abituati, il cioccolato nasconde un’amara e preoccupante realtà.
Per permettere a noi golosi di mangiare quante più barrette al cacao riusciamo, sono già scomparsi ettari di foreste africane che a loro volta hanno contribuito alla scomparsa di animali e di interi ecosistemi.
Le piantagioni che appartengono a parchi nazionali e zone che teoricamente dovevano essere protette, sono state invece deforestate completamente per favorire l’industria del cacao.
L’organizzazione non governativa Mighty Earth denuncia la complicità tra governo ivoriano e le aziende internazionali produttrici di cacao, le quali peccano di disattenzione su molti punti.
Per l’ ONG l’80% delle foreste delle foreste della Costa d’Avorio sono scomparse negli ultimi 50 anni essendo appunto la maggiore esportatrice di fave di cacao nel mondo con circa il 40% della produzione del cioccolato.
La maggior parte del cioccolato che gustiamo è illegale in quanto arriva direttamente da zone che in teoria dovrebbero essere protette ma, per un sistema di favoritismi e corruzione, viene mischiato alle partite legali di fave.
Aziende come la Nestlè, la Mars, la Lindt e la Ferrero non negano il problema anzi ne sono a conoscenza e si proclamano in prima linea per risolverlo.
Foreste inizialmente rigogliose si ritrovano bruciate per dar spazio alle coltivazioni di fave, costringendo gli animali tra cui gli scimpanzé e gli elefanti a vivere in piccoli fazzoletti di terra.
Intanto il prezzo del cacao è sceso del 30%, “costringendo” i commercianti a rivolgersi sempre di più a coltivatori illegali che mischiano le fave illegali rendendo quindi difficoltosa la tracciabilità.
Non solo la Costa d’Avorio ma anche il Ghana sta soffrendo e perdendo le sue foreste ad una velocità preoccupante. Ad oggi meno del 4% è ricoperto da foreste, dal 25% che era non molto tempo fa.
Facendo un calcolo approssimativo nel 2030 non ci sarà più traccia di foreste.
Negli anni molti attivisti e associazioni che si sono adoperati al problema e che si sono probabilmente avvicinati troppo al commercio del cacao in Africa Occidentale, sono stati minacciati, allontanati e sono addirittura scomparsi, come il giornalista Guy-André Kieffer che nel 2004 è stato probabilmente ucciso mentre lavorava su una storia di cioccolato e corruzione.
Questo, il gusto amaro del cioccolato, sfruttare al massimo le nostre risorse senza badare a niente e nessuno.