I benefici medici del CBD senza effetti collaterali
Cominciò tutto nel 2013, quando una bambina di 5 anni affetta da crisi epilettiche, riscontrò un miglioramento della qualità della sua vita con l’olio CBD.
Il CBD è una sostanza che offre i benefici medici della marijuana senza gli “effetti collaterali” e che non da quella sensazione di “fattanza” come il THC.
Da quel dì, la sostanza è usata in un numero infiniti di prodotti: birre, gomme, cibo per animali, bibite e chi più ne ha più ne metta.
Pillole ed oli sono in vendita in negozi specializzati, ultimamente anche in Italia, dove l’erba light si trova anche nei tabaccai più forniti.
Ma, se la marijuana è illegale perché vendono il CBD, contenuto nella sostanza?
“La sostanza ha proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti, importanti per un grandissimo numero di malattie”, considerando la proprietà curativa e la totale assenza di ogni effetto psico-attivo, i prodotti sono sempre più attraenti per chi ha bisogno di alternative farmacologiche.
Essendo però la cannabis considerata una droga nella legge federale americana, la DEA effettua scrupolosi controlli per capire la legalità o meno del prodotto, risalendo alla pianta originaria da cui viene estrapolato il CDB, se marijuana o canapa.
Entrambe vengono dalla stessa specie: la canapa è marijuana senza il THC (o meglio, dove la percentuale di THC è inferiore al 3%). Tecnicamente il CBD è lo stesso in entrambe le “versioni”, ma a livello legale solo una è accettabile.
La maggior parte degli esperti, consiglia comunque di documentarsi e fare delle ricerche prima di acquistare prodotti a base di CBD e di ricordare di farne un consumo consapevole e corretto.
Ormai è diventando un trend, per gli organi di stampa internazionali è diventata la droga di tendenza dell’ultima generazione, sottopagata e stressata, dove i risultati del suo utilizzano sembrano più che concreti.
Il dottor Andrew Kerklaan, un chiropratico che utilizza creme al CBD, fa un esempio azzeccato. «Se ti stai per operare per un problema al nervo sciatico una crema topica non ti libererà da tutto il dolore», dice. «Ma una crema topica al CBD fa davvero la differenza».
E ci riesce perché, spiega Kerklaan, i cannabinoidi «bloccano i recettori del dolore, riducono le reazioni infiammatorie e la tensione muscolare».
Quando un paziente subisce una stimolazione dolorosa, «la colonna vertebrale attiva tensione muscolare e spasmi; i cannabinoidi attaccano alcuni nervi così da ridurre la reazione».
C’è molto potenziale nei prodotti al CBD. Ma questo non significa che tutto ciò che lo contiene sia la risposta a quello che vi affligge.