Sono aumentati, e non di poco, i nostri laureati che decidono di lasciare il Bel Paese in cerca di fortuna.L’Istat, infatti, conferma che se nel 2016 sono stati poco più di 25 mila, nel 2017 l’asticella si è alzata di ben 4 punti percentuali, toccando quasi i 30mila.
Negli ultimi cinque anni, l’Italia ha perso ben 156 mila giovani di circa 25 anni tra laureati e diplomati. Rispetto al precedente anno il numero degli emigrati diplomati è rimasto sostanzialmente stabile, mentre quello dei laureati è aumentato di circa il 3,9%. Tuttavia l’aumento risulta molto più consistente se ampliato lo spettro temporale: infatti rispetto al 2013, gli emigrati diplomati aumentano del 32,9% e i laureati del 41,8%.
Il dato è allarmante poiché risulta che l’Italia abbia avuto una perdita netta di popolazione autoctona della fascia d’età fino ai 25 anni di circa 244 mila unità, di cui più del 60% possiede un titolo di studio medio-alto.
L’andamento negativo del mercato del lavoro italiano è il primo fattore che spinge i giovani a lasciare il nostro Paese, inoltre la nuova ottica della globalizzazione spinge i giovani più qualificati ad investire il proprio talento all’estero dove ci sono maggiori opportunità sia di carriera che di retribuzione.
Tutto ciò conferma che il nostro paese sta diventando anziano.