I MESTIERI DEL FUTURO? NON ESISTONO ANCORA.

I ragazzi che sono ancora oggi a scuola, in futuro faranno un mestiere ancora non inventato. Perciò, se uno studente chiede consigli per il futuro, non c’è da stupirci se non si sa come rispondere.

Forse il giusto suggerimento da dare sarebbe di diventare più “impiegabili” possibile. Questa cosa andrebbe suggerita anche a qualcuno che il lavoro già lo ha ma che potrebbe vederlo sparire tra dieci anni.

La chiave è di cambiare l’istruzione e di rimanere aggiornati in modo da riuscire a essere sempre lavorativamente ” sul pezzo”.

Il primo avvertimento di questo tipo lo aveva lanciato Cathy Davidson, oggi divenuta direttrice della Futures Initiative alla City University of New York:  lo aveva fatto con il libro “Now you see it”,  facendo conoscere il suo punto di vista sui mestieri del futuro.

La tecnologia sta provocando un mutamento storico del mondo del lavoro. È naturale aspettarsi che i ragazzi giovani sceglieranno dei mestieri che ancora non esistono.

Ad esempio, dieci anni fa nessuno avrebbe puntato ad una carriera nei social media tipo “Facebook” e “Twitter”. Adesso molti ragazzi invece investirebbero  su quelle piattaforme che gli darebbero un futuro.

Come suggerito da Cathy Davidson e poi ripreso da David Tuffley, specialista di Applied Ethics and Socio-Technical Studies alla Griffith University, per i più giovani la chiave è cambiare l’istruzione.

L’approccio usato finora non regge più, non solo perché bisogna introdurre nelle classi la tecnologia e il digitale. E’ necessario cambiare il modo di affrontare i problemi e risolverli, puntare sul lavoro di gruppo e sulla capacità di pensare fuori dagli schemi.

L’abilità di ragionare lucidamente,  mirando al cuor pratico delle questioni per realizzare risultati concreti è, e sarà sempre più fondamentale.

Lo stesso discorso si affronta per la capacità di gestire i nuovi media e l’informazione sempre più abbondante e quindi  sempre più difficile da selezionare e usare.

Decisiva anche la predisposizione a costruire e lavorare in ambienti virtuali, lasciando indietro l’idea dello spazio fisico come lo si conosceva prima.

Molti mestieri che ci sono oggi resteranno, dall’ingegnere all’avvocato, dal medico al programmatore, ma il modo di farli cambierà al punto di escludere alcuni lavori ed esaltarne altri.
Non basterà più la laurea, in sostanza, ma diventerà decisiva la capacità di usare e trasmettere le conoscenze possedute.

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